Un libro di 96 fotografie scattare su pellicola bianco e nero da 35 mm e riportate in digitale per questo progetto fotografico nato dal desiderio profondo di ricordare ciò che successe il 9 ottobre 1963 alla diga del Vajont.
Ma questo libro vuole essere anche testimonianza di lotta e rinascita sia di tutti coloro che hanno vissuto quella tragedia criminale, sia delle giovani generazioni e di chiunque si avvicini alla storia di questi luoghi oggi.
In ogni foto ho messo tutta la partecipazione alla vita che si respira fra questi monti a confine fra Veneto e Friuli Venezia Giulia, e la volontà di mostrare, a distanza di 50 anni dal disastro del Vajont, la forza e il coraggio degli abitanti attraverso i loro paesi, l'acqua, le pietre, gli oggetti, i paesaggi.
È il mio sguardo di donna, la sensibilità per le cose umane piccole e intime, e per la grandezza del mondo naturale così vicino e prezioso.
Una unione in un comune abbraccio rivolto a chi, con animo aperto, si lascia guidare pagina dopo pagina, fra luce e ombra, alla scoperta delle tracce che invitano alla conoscenza e alla speranza.
Un libro ricco, intenso. Una voce di rinascita, nel rispetto silenzioso del dolore e dedicato a tutte le persone che quella notte hanno perso la vita e i propri cari, e ai giovani di oggi figli dell'amore per questa terra bellissima e della memoria che costruisce il futuro.
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